Trans, ereditato dai latini, è il prefisso del passaggio, della mutazione, del transito da una condizione all’altra.
TRANSPORTRAITS non è altro che una serie di ritratti di altri ritratti.
Non è il frutto di un’operazione digitale, ma di un’azione fotografica.
Sono scatti fatti a vecchie fotografie di ritratto esistenti, reali, materiali, tanto tangibili da divenire talvolta oggetti.
Fotografie che il tempo e gli eventi atmosferici, operando un processo di decomposizione della carta, delle emulsioni e dei pigmenti, ha trasformato in una nuova immagine, anzi ha transfigurato.
Le informazioni visuali contenute nella fotografia originaria, sono passate ad altra condizione, insieme al materiale stesso.
Un processo irreversibile e naturale di decadimento, fonte di una nuova creazione, TRANSPORTRAITS appunto, come in un circolo vitale e perpetuo delle immagini.
Quando si parla dell’utilizzo da parte di un autore, di fotografie scattate da altri, si è soliti incasellare l’operazione nell’ambito della post-fotografia.
Questo progetto va oltre. Si potrebbe parlare di Trans-Fotografia: quando la fotografia passa da uno stato all’altro.
E chissà se anche i protagonisti dei vecchi ritratti…non lo abbiano già fatto.